Mio nonno Ottavio cantava il Maggio già nel 1920.
Sotto le Logge di Montepescali mettendosi la mano all’orecchio per sentire l’intonazione.
Senza parlare di Nara, la mia dolce mamma, che quando si coglieva l’uva fermava il rimorchio in mezzo ai filari e prendendomi in collo lanciava le sue rime facendo morire da ridere tutti i coglitori.
Così la mia famiglia mi ha rallevato facendomi entrare la Maremma nel sangue come una tempesta di campi verdi, di tramonti rosa, di girasoli gialli immensi, di onde celesti che si infrangono nella sabbia dorata.
Chiunque nasce nella sua terra la ama profondamente ma se nasci senza saperlo in paradiso tutte le mattine quando ti svegli devi solo ringraziare il grande Dio.
Questa è la Maremma Paradiso non andrò mai via di qui.
Pietro Pimpinelli detto Re Teti
Unico figlio del grande drago giallo verde
Signore del villaggio bellissimo di Braccagni